Guidoriccio da Fogliano |
Guidoriccio da Fogliano |
Una morsa politico baronale, ormai troppo spesso avviluppa l’arte ad alti livelli Un impenetrabile Muro di Gomma che si erge insormontabile, quando gli interessi di potere,di prestigio economici e forse anche politico-occulti vengono messi in discussione .A quel punto anche la verità, comprovabile e chiara diventa opinabile. Per tutti parlano le teste di Modigliani. Cento studiosi schierati per una tesi o per l’altra, con determinazione e sicurezza, e spesso senza voler veramente conoscere la verità,per far valere soltanto la forza del prestigio e del potere personale. Ad un amico, al di fuori del settore dell’arte, che mi chiedeva come mai, avendo io cercato di divulgare la mia casuale scoperta che risolverebbe ed accerterebbe definitivamente una annosa controversia scabrosa e delicata, rispondevo che se oggi saltassero fuori le prove reali ed inconfutabili che La Gioconda non è opera di Leonardo da Vinci , ma di un suo allievo minore, nessuno potrebbe mai divulgarlo, o peggio, l’artefice della scoperta dovrebbe seriamente aver timore della propria incolumità. Eppure Guidoriccio è e resterà sempre un’opera carismatica, un simbolo reale e visibile di orgoglio senese. In ogni caso un’opera d’Arte,a prescindere dalla ‘Paternita’.Non credo che cambiando l’Autore, un affresco quasi venerato, se risultasse databile al XV secolo e non al XIV,possa diventare in un attimo una crosta eseguita da un dilettante. Ma se non è il Guidoriccio famoso opera di Simone Martini,e non può esserlo, alla luce di troppi indizi e dubbi, divenuti oggi certezze, con la scoperta degli affreschi sottostanti, di eccezionale ed inusitata bellezza e qualità, perché non accertarsi se siano questi opera di Simone? Cio’ di fatto raddoppierebbe il prestigio e l’interesse internazionale verso Siena e la sua storia. Ma questo probabilmente ancora non si vuole, per timore di provocare un terremoto. Che figura farebbero tanti, troppi grandi studiosi,storici dell’Arte e cattedratici. Anche se a discapito della cultura, della storia, della verità e dell’Arte. Quindi tutto deve restare così come si trova. Ma i politici come gli storici e gli studiosi dovrebbero rendere conto e ragione alla gente . Il delirio di onnipotenza di certi cattedratici luminari di scienza…non prevede l’umiltà Esiste ancora chi non sbaglia mai. Eppure oggi siamo in un epoca in cui, con il web, in tempo reale le idee di una formica possono aprire frontiere e raggiungere obiettivi dapprima impensabili. Anche perché sono tante le formiche che pensano e capiscono. Mi sono chiesto se fosse corretto che io, siciliano d.o.c. ,al di fuori di un mondo così orgogliosamente toscano e senese avessi diritto ad entrare in questa spinosa e pericolosa controversia. Ma forse non per ‘caso’ dovevo trovarmi li’ in quel posto ed in quel frangente… Credo che un’opera d’Arte quando è tale , abbia con se un’anima immortale…parte delle energie che furono necessarie per la sua ‘creazione gioiscono, soffrono,pulsano come per la vera opera di ‘Simone’ per troppo tempo rimasta in ombra sotto vernice azzurra e sotto un cavaliere che ne usurpa meriti e gloria. I FATTI: Verso mezzanotte di una sera qualunque, mentre stavo per andare a letto, mi giunge una telefonata, che data l’ora sarebbe potuta sembrare strana o sconveniente.. Un nobile amico,personaggio estroso e singolare con voce trafelata, mi chiedeva di raggiungerlo a casa, poiché aveva fatto una scoperta a suo dire sensazionale. Conoscendo il personaggio, imprevedibile, ma al tempo stesso colto e credibile, mi rivestivo ed andavo presso la sua abitazione. Trovavo il “nobile amico” che, con un pentolone d’acqua in ebollizione, stava armeggiando con un grosso libro cercando di staccare col vapore qualcosa che era nascosta all’interno della coperta di pelle di capretto. Entro un’opera di più volumi in folio, qualcuno forse, per proteggerle da un probabile furto o sottrazione aveva nascosto una o più pergamene dipinte. Si intravedevano delle bandiere colorate ed un accampamento.Il nobile amico, personaggio estroso quanto bizzarro, mi proponeva un affare “al volo”. A scatola chiusa…senza sapere se e quante altre pergamene fossero ancora dentro le coperte di quei tre libri, in cambio di una notevole e consistente cifra avrei potuto acquistare da lui con i tre libri quella o quelle opere, già in parte visibili (dalle bandierine) e tutto il resto, se ve ne fosse. Più che un gioco, ed in quel momento o mai più. Una sfida. Prendevo il libro in mano, da dove fuoriusciva più di metà pergamena. La pergamena era molto antica, i colori ed alcune iscrizioni recavano uno stile quattrocentesco. I libri erano dei testi ecclesiastici del primo settecento. Già avevo acquistato dal nobile amico diversi oggetti e sempre di grande prestigio e provenienza. Il personaggio gravita tra le più antiche ed illustri famiglie nobili siciliane, e lui stesso è collezionista ed amatore d’arte, al tempo stesso burlone. Gli stringevo la mano ed accettavo. Avevo riconosciuto l’accampamento dell’affresco di Guidoriccio e trepidavo. Usciva fuori una splendida, malconcia pergamena e subito dopo un’altra ed un’altra ancora. Cinque fogli in tutto. Quanto basta per creare un terremoto. Le pergamene recavano linee di demarcazione e distanze con misure in scala, per effettuarne, con i rilievi finiti, gli “spolveri”. Di contro non avrebbe alcun senso copiare gli affreschi e scrivere in scala misure e distanze, se non per effettuarne poi la grande stesura d’affresco. Ancora più misteriosi e coinvolgenti sono i motti e le frasi iscritte in varie zone dei bozzetti. Feci visionare le pergamene ad alcuni esperti restauratori dei beni culturali, che mi garantirono l’originalità e l’importanza del ritrovamento, quindi recatomi a Roma con gli oggetti, li sottoposi ad uno studioso dei Musei Vaticani. Il professore, addetto alle ricerche presso il Vaticano nel settore manoscritti, mi spiegò che dalla continuita’ delle minuscole vergature parallele della pergamena si poteva risalire velocemente e con certezza all’epoca dell’oggetto. Lo studioso datò i bozzetti alla metà del XV secolo, e mi ribadì sia la corretta ed originale esecuzione delle iscrizioni,così come la coeva stesura dei disegni a tempera, ed il relativo supporto. Gli oggetti erano veri, originali, tardo medievali. Adesso ho cercato di divulgare la scoperta, ma tranne il Prof. Gordon Moran ed il Prof.re Mario Ascheri, che cortesemente hanno visionato gli oggetti, dandomi entrambi grande soddisfazione morale ed umana, non vedo che fastidio, diffidenza, timore e perplessità. Perplessità di cosa? Di scoprire che il Guidoriccio attuale è stato nel 1442 dipinto sopra la stupenda opera di Simone Martini, perché danneggiata e vilipesa da uno strato di azzurro e dai segni del ‘Mappamondo’ oggi mancante. E cosi’l’affresco fu ridipinto dal Maestro (.......) perché era ancora troppo importante l’eco ed il prestigio di quel grande condottiero , che pur avendo in seguito tradito la città era stato perdonato e richiamato a Siena, dove , morendo, fu tumulato con grandi onori. |
Political and baronial influence is spreading over all sphere of art. This impenetrable rubber wall cannot be got when economic prestige and political power are discussed. Nowadays the provable and real truth is disputable, too. The heads of Modigliani comments. Hundreds of researchers support their theory only for prestige or personal profit without paying attention to real facts and arguments. One of my friends, being out of the world of art, asked me why had not told him about my discovery before. I answered that if nowadays someone discovered that the Gioconda was a work of a minor artist but of Leonardo Da Vinci, it would not be known and accepted as a masterpiece. But Guidoriccio is and will be an eternal, charismatic work and a real symbol at the sienese. This masterpiece differs from paternity. I don’t believe that after having revealed the Author and referred the fresco to the XV century is instead XIV, it wouldn’t became unvalued and distinguished. So the Guidoriccio isn’t an outstanding work of Simone Martini and it cannot be because there are plenty of indications and provements of this statement and all that also correlates to frescoes under the picture. Why don’t we ascertain whether they are works of Simone Martini? If it’s so, Siena and its history should become more attractive and prestigious city. Probably that’s impossible because it will symbolize an upset of ancient principles and overthrow of all the researchers, who wrote about it; even if it isn’t an homage to the culture, the history and the truth of art too. It exists who is not wrong. But the researcher must give reason to the people, living in a world where the web, in a real time, can throw out the truth of someone. I asked to myself so many times if I could say my thought about a disputed discussion, seeing that I’m a Sicilian and the theme is purely Tuscan. I believe that a very work of art has got an immortal soul. The passions important for his realization, rejoice, suffer and live like the real work of art of “Simone”. It’s for a long time covered by blue paint and by a knight, who usurp its merits and glory. The facts: At about midnight, while I was going to bed the telephone rang, and at that time it was so strange. My “noble friend”, a very strange person, asked me to go to his home because he made an incredible and sensational discovery. I know him, he’s so strange and unforeseeable but very cultivated and reliable too, so I put on my dress and ran toward his house. I found my “noble friend” with a big crock full of boiling water. He was fussing with a big book. He was trying to untie with steam something , hidden inside the kid binding. In a work of art made up of many volumes someone, probably hid painted parchments to protect from theft. It discerned some coloured banners and an camp, the “noble friend”, moody and eccentric, proposed to me an affair on the spot. To buy a pig in a poke! I didn’t know how many parchments there were in the kid binding, but I could buy the books with the art of works hidden inside of it, in exchange for a lot of money. More than a game! It happens hardly ever, a heat. I took the book and a part of parchment came out. It was so ancient, the colours and the inscriptions seemed of Quattrocento’s style. I’ve bought already a lot of things from my “noble friend”, and they always were very prestigious. The “noble friend” was born in a noble Sicilian family and he is a work of art collector and he loves the world of art too. At the same time he’s a joker. I gave him my hand and I agreed. I had recognised the camp of Guidoriccio’s fresco and I was trembling. A ruined parchment came out one by one, they were five leaves. It was enough for an upset. The parchments gave lines of demarcation and distance with measures scale off. It does not make any sense to copy the fresco and its distance except to make the great fresco. More interesting and mysterious are the sentences written in the sketches. Some expert restorers viewed the parchments and they warranted me its originality and importance. I went to Rome with my works of art to show it to a researcher of Vatican Museum. The researcher of ancient manuscript explained me that looking the folds of parchments it was so easy to date the parchments. He dated it about XV century and confirmed the inscriptions, the tempera patterns. Everything was original and my discovery true. I tried to divulge my discovery but all are perplexed and distrustful, except the researchers Gordon Moran and Aschieri, who after seeing the works of art gave me satisfaction. Why perplex? Maybe to discover that the Guidoriccio has been painted in 1442 over the wonderful work of art of Simone Martini, because it was damaged by a coat of blue colour and by the map of the world signs, it was painted again by (.......) because the captain was very important. The prestige of the great captain was always present even if he had betrayed the city. Siena had forgiven him for the affront it received and when he died Siena honoured to him. |
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