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Forme Uniche e Fusione di Forma Umana Umberto Boccioni in Forme Uniche, confrontato con la scultura 'Fusione di Forma Umana' |
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Scultura Futurista 'Fusione di Forma Umana' 'Fusione di forma umana' in trasformazione, verso qualcosa che non sappiamo, o forse in fase di auto distruzione per incipiente metamorfismo. |
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Scultura futurista a confronto... |
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La ‘scultura futurista’ intitolata ‘Fusione di forma Umana’ da noi soprannominata l’Uomo Bruco’, altri non sarebbe che l’autoritratto futurista rovesciato di Umberto Boccioni. Così sembra, sia per corrispondenza fisionomica, che per logica, sulla base di concreti raffronti stilistici e tecnici. Purtroppo anche questa appetitosa scoperta, sarà relegata svogliatamente come ‘volo pindarico’ da snobbare per anni, nell’arido deserto della monotonia delle idee. Risulta molto più semplice alla ‘intellighenzia’, guardare con curiosa aspettativa, attraverso la stretta fessura di un taglio di Lucio Fontana, nella profondità cerebrale dell’incognita del concettuale, nascosta dietro la tela da quei tagli ipnotici, perfettamente laceri. Ripetuti e divini tagli miliardari che continuano a succhiare nel vuoto assoluto, vorticosamente a sé, tutte le energie delle intelligenze più elette, suscitando in contempo bramosia di possesso … Come un affamato ‘buco nero’ extraterrestre che attrae e risucchia, nutrendosi avidamente di cervelli. Non vi può essere quindi né disponibilità, né tempo o desiderio per comprendere altro … Giulio Torta
'Forme Uniche della continuità nello spazio'tra due immagini di'Fusione di Forma Umana' (h.cm 80) Su questa interessante inedita scultura bronzea,intitolata 'Fusione di Forma Umana', databile i primissimi anni del 900', desideriamo considerare alcuni particolari, per valutarne eventuali connessioni. Ad un primo impatto sembrerebbe trattarsi di una scultura metafisica, collegabile ai canoni del primo periodo metafisico di Giorgio de Chirico. Solo un attimo, perché ci rendiamo subito conto che la staticità del metafisico, la rotondità dei classici uomini dalla testa ad uovo, non è il modello di ciò che ci viene trasmesso. La testa di ‘Fusione di Forma Umana’ mostra un taglio netto a sguincio dall'alto verso il basso, da ricordare sia la parte superiore della famosa scultura di Umberto Boccioni 'Sviluppo di una Bottiglia nello spazio', che diversi disegni ed oli futuristi Boccioniani raffiguranti figure umane. La forma umana che si scioglie, è mutila di braccia, la qual cosa la collega in concreto alla famosa scultura 'Forme uniche della continuità nello spazio', a cui sembrerebbe aver proposto l'input iconografico dei piedi con lamine in movimento che, da frastagliate, diverranno tutt'uno con la forma così divenuta dinamica, in 'Forme Uniche'. Ciò che qui si interpreta è una 'liquefazione' in atto, ovvero una fusione del volto che scivola, amalgamandosi all'altezza di un braccio che non c'è, perché già disciolto. Un ‘volto’ capovolto dalla strana fisionomia, con la fronte rigonfia, in reale parallelismo caratteriale con la famosa scultura ‘L’Antigrazioso’ sempre di Boccioni. Anche la assoluta mancanza di piedistallo è un legame con l’idea della scultura futurista di Boccioni. Una base separava concettualmente la scultura dall’ambiente circostante che invece doveva trasmettesse, come una dinamo, energia. Guardando dal retro la nostra scultura, spicca un vuoto al centro, all'altezza del cervello, mancante, in quanto già liquefatto. Sembrerebbe come se si volesse trasmettere sculturalmente, l'evoluzione di una idea in itinere, un modello ed una concezione di movimento, ancora in fase di transizione metamorfica nella modifica. Più ancora che un dinamismo di movimento, una reale dinamicità nella trasformazione, come un bruco umano, in evoluzione. La 'Fusione di forma umana' in trasformazione, verso qualcosa che non sappiamo, o forse in fase di auto distruzione per incipiente metamorfismo. Sulla schiena della 'fusione di forma umana', notiamo delle evidenti riserve depresse, come masse di solchi in movimento, anche lì come ad esprimere un divenire in atto... Una idea di futurismo in embrione, in bozzolo, dal silenzioso movimento di un uomo-bruco che si scioglie per mutare e trasformarsi in divenire. Si potrebbe interpretare questa scultura quale seme geniale di una idea futurista, come il 'flash' generato dalla testa a 'lampadina'del nostro 'uomo metamorfico'... Ecco la liquefazione del corpo di un uomo mutante, in movimento per una evoluzione misteriosa in atto … Una idea inedita accostabile alla genialità di Umberto Boccioni, che si collocherebbe, secondo me, agli albori della scultura futurista ovvero tra il 1910 ed il 1912, di fatto prima del Manifesto della Scultura Futurista (12 aprile 1912). La provenienza della scultura rafforzerebbe le ardite considerazioni, ovvero dalla Collezione di un mercante d’arte oggi scomparso, amico personale di Sprovieri, gallerista romano mercante e sponsor di Umberto Boccioni ed esperto conoscitore del futurismo italiano, artefice della prima mostra sul futurismo a Roma nel 1914. @@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@ Da una lettera di Boccioni all'amico Sprovieri del nov-dic 1913 Caro Sprovieri, Ecco i prezzi: (È intesa sempre la copia del lavoro venduto) 1° prezzo - 2° prezzo 1. Muscoli in velocità L. 1000 - L. 800 2. Sintesi del dinamismo umano L. 2000 - L. 1500 3. Espansione spiralica di muscoli in movimento L. 1000 - L. 800 4. Testa + Casa + Luce L. 1500 L. 1000 5. Fusione di una testa e di una finestra L. 1000 L. 800 6. Sviluppo di una bottiglia ecc. ecc. (forma) L. 600 L. 400 7. Forma e forza di una bottiglia L. 500 - L. 300 8. Vuoti e pieni astratti di una testa L. 500 - L. 300 9. Antigrazioso (venduto) 10. Sviluppo di una bottiglia nello spazio (colore)L. 600 - L. 400 I disegni sono di due unici formati: Formato grande L. 200 - L. 150 Formato piccolo L. 50 Boccioni XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX : ‘Fusione di forma umana’ a raffronto con’ Forme uniche nella continuità dello spazio'. Questa scultura intitolata 'Fusione di Forma Umana' è una sconosciuta opera futurista in bronzo a patina bionda della altezza di cm.80, trovata sulla superficie terrestre, probabilmente precipitata dallo spazio in una isolata campagna francese. Si ritiene provenga dalla collezione di un ‘lunatico’ o di un marziano’. Non importa. E’ questo un oggetto misterioso che emette energia, e che dovrebbe far riflettere chi ne ha facoltà. Una Scultura di inusitata fantasia, del primissimo novecento, che possiede in sè tutti i canoni per ‘turbare’ gli equilibri concettuali, in antitesi alle solite scontate attribuzioni, pedantemente attuate secondo logiche di valutazione reazionarie e restrittive.Le ‘solite’ considerazioni pedanti ed oscurantiste di chi, molto spesso, pur avendo per anni studiato tutto del già conosciuto, ed avendo approfondito ricerche in particolari settori, resta frastornato e forse infastidito nel dover considerare un capolavoro fuori dallo sperimentato e mai studiato prima da alcuno dei 'cattedratici'. La genialità che esprime una creazione sconosciuta,che porge una ulteriore frattura con i parametri del 'già visto', spesso viene accettata e ''compresa'' universalmente diversi anni dopo che è stata esibita. L’Arte geniale provoca, per coloro che nel DNA conservano il brivido di percepire le vibrazioni della creatività assoluta, quel bagliore che rende un dipinto o una scultura un momento distante dagli schemi preordinati … Si può restare interdetti, o indifferenti, infastiditi, a volte ostili, verso ciò che non si conosce, e nel mondo dell’arte essere reazionari, credo sia come essere ‘razzisti’ dentro. Si, non conosco, non capisco quindi detesto. Meglio se ignoro. Ecco perché il grande Zeri rifuggiva, anzi non tollerava in genere la maggior parte di critici ed accademici. Ho mostrato questa scultura tramite foto ad uno studioso di futurismo che tanto ha scritto sui futuristi. Mi ha risposto che non vede nessun legame con alcun artista futurista conosciuto. Conclude dicendo che potrebbe esser stato un lavoro di un dilettante che, conosciuto da Boccioni, lo abbia influenzato. Come a dire che un allievo di Leonardo avrebbe potuto influenzare l’opera del Maestro. Ma sono abituato a sentire commenti 'fuorvianti' da storici e critici, che, per evitare di affrontare il ‘problema’ glissano in modo maldestro… Un altro studioso di chiara fama, dopo aver ricevuto più email con foto, e richieste di contatto, non mi ha mai risposto. Probabilmente, se si fosse trattato di un paio di sculture fasulle alla 'modigliani' avrei avuto il Suo interesse... Probabilmente quest’oggetto, proveniente dallo spazio, sarà radioattivo, o sottratto in qualche sperduta galassia lontana ed occultato sulla terra. Ma sono troppe le opere d’ arte che vengono bistrattate, come se portassero con sé l’anima fastidiosa e maledetta degli artisti che le crearono… Aggiungiamo adesso 'Fusione di Forma Umana' come nuovo stimolo di ‘Arte Sovversiva’ in coda al ‘Caravaggio con doppio autoritratto’, al volto di ‘Federico II di Nicola Pisano’, ai ‘Bozzetti del Guidoriccio da Fogliano’ di Franceso Domenico di Andrea. Questa scultura continua la lista dei capolavori invisibili per rappresentare una cultura parallela che non può ancora trovare altro sfogo che ’la rete’dove libertà sensibilità e intelligenza non trovano ostacoli.... l'ARTE Sovversiva...è arte a 5 stelle... HHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH
Il Professore Naoki Dan con la scultura di Federico II a Palazzo dei Normanni - Una scultura eccezionale scolpita in marmo pario. Il giovane sovrano incoronato, dallo sguardo dolce e fiero manifesta una ’scoperta’ dirompente, ancora in fase divulgativa, pazientemente in attesa che sia attenzionata e riconosciuta dall’Accademia nazionale.
Lo ’scopritore’ Giulio Torta, antiquario e studioso di reperti medievali, non è nuovo
a scoperte prospettate al mondo dell’Arte, dove tutto ciò che non è ancora più che riconosciuto da antiche fonti, non viene, a volte per anni, tenuto in considerazione.
La tesi di Giulio Torta viene supportata da un carattere aulico e fortemente medievale della scultura, ove si contrappongono una eccezionale plasticità dei tratti del viso molto ’Pisaneschi’ ad una notevole rigidità sia nella tunica schiacciata a ’pergamena’ che sul retro, nella nuca abbozzata e rigida.
I capelli eseguiti a piccoli ciuffi, gli occhi recanti una nicchia ad ingasto, che probabilmente trattenevano due paste vitree circolari (pupille colorate)oggi mancanti, un perno sottostante in bronzo, fissato con piombo vetrificato, di indubbia pluri secolare vetustà. La patina esprime leggere rughe del tempo, di un oggetto da sempre preservato e protetto sia da eventi climatici che traumatici. La datazione da noi proposta per questa scultura, prospetta un’epoca probabilmente oscillante tra il 1245 ed il 50, ovvero durante la tarda maturità di Federico cinquantenne. La incoerenza della raffigurazione giovanile del sovrano espressa in una epoca in cui crediamo che Federico fosse già in età matura, si dirime considerando che secondo un antico manoscritto, risulta che il sovrano ultra quarantenne, era talmente invecchiato, che se fosse stato venduto al mercato degli schiavi, sarebbe stato valutato pochi ’Dirham’, ovvero quanto qualche cammello. Quasi senza capelli, sdentato, alquanto appesantito, di certo non sarebbe stato un modello ideale, se fosse stato scolpito e ritratto nella reale fisionomia. Riteniamo che l'Artista scultore ritrasse il volto di Federico con la fisionomia di venticinque, trenta anni prima della reale età,collocandone la testa in un busto probabilmente di porfido, per una scultura da esporre in un luogo di grande prestigio. Una rappresentazione di Federico II nel suo fulgido, massimo splendore giovanile. Un giovanetto dai tratti dolci e nobili, ma dallo sguardo di un fiero leone... Il Professore Naoki Dan, docente presso l’Università di Gunma in Giappone, studioso conoscitore ed esperto in scultura medievale, in particolare dell'opera di Tino di Camaino, si è entusiasticamente offerto di studiare approfonditamente l’Opera, garantendone sin da adesso la sua eccezionale importanza in ambito alle raffigurazioni di regnanti del XIII secolo. Di fatto i veri conoscitori di Arte Antica, avvezzi a riconoscere concretamente i falsi come le singolari e rare scoperte vibranti, anche se inedite, sanno di dover usare, dinnanzi ad oggetti artistici di grande spessore, sia rispetto che la massima cautela.
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Una patina eccezionale, su un oggetto forse mai esposto alle intemperie, e sotto, alla base, un vetusto originale perno in bronzo, imboccolato con piombo, visibilmente vetrificato dai secoli... Uno sguardo di fierezza Imperiale, con un retrogusto di forti reminiscenze Augustee. Dopo le ’teste di Modigliani’ la paura di fare delle figuracce ha frantumato in molti Studiosi, la genuinità delle sensazioni, la spontaneità di vedere, capire, sentire, confrontarsi, esprimersi, ed ... esporsi.
E’ facile, anzi, facilissimo affermare ’no’ non è ... anzi che questa scultura l’ha fatta un falsario nell’ottocento o forse l’ho scolpita io stesso...
Dove sono gli ’Studiosi’ di Arte medievale inedita...
e non conoscitori esclusivamente di quello che già si conosce. Sempre piu' spesso l'Accademia si trincera con eccessiva durezza su binari di intransigenza, con preclusioni assiomatiche, non considerando risultati tecnico scientifici antitetici, anche se molto interessanti, provocando alla nostra nazione danni irreparabili, sia alla cultura che all'Arte ed alla divulgazione, gestendo a proprio beneplacito le personali convinzioni assiomatiche.
Questo accade su tutto cio' che riguarda ipotetici 'Capolavori' inediti, non ancora acclarati. Credo che un vero 'Studioso' amante dell'Arte, dovrebbe far salti di gioia, ed offrirsi spontaneamente disponibile, alla ricerca ed allo studio di un 'inedito' sentendo il profumo di una genuina scoperta, che potrebbe arricchire la cultura sua, nostra e la storia della nostra Italia.
Ma non funziona così.
Ci sarà anche buona fede, nell'essere 'reazionari' verso le novità, riguardanti...l'Antichità.
Ciò che si percepisce in certi casi, è un senso di diffidenza aprioristica, di disinteresse, di indifferenza o peggio di vera ostilità. Il tempo darà giustizia (speriamo).
Giulio Torta
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