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Una scena classica:Davide ha ucciso Golia.
Da un angolo buio dello sfondo,entra nel dipinto un uomo. Non è atterrito,ne preoccupato dall'accaduto, forse rassegnato. Vede in basso, su un drappo rosso la sua testa esanime. Come in un orrendo sogno, 'lui' e' morto decapitato, e non vi è altro da fare che constatare il proprio decesso, con rassegnazione...con dignità.
Con una gestualità tutta partenopea, incomprensibile in pittura, ecco sussurrare a Davide (il Pontefice) l'ultima speranza di grazia, e chiedere con le mani la salvezza.
Un estremo atto di clemenza.
La richiesta di grazia della vita.
Solo un Genio assoluto avrebbe potuto inventarsi un simile messaggio nel primo seicento.Un Artista eccelso, non del tutto compreso in vita,ed ancora incompreso oggi,dopo quattrocento anni dalla Sua morte. Ci proviamo noi,a comprenderLo,che cerchiamo ancora nella purezza della semplicità una interpretazione,purtroppo con la constatazione di una dimensione dell'Arte sempre più isolata,vilipesa, sfruttata,oggi come mai, espressione di una Società in disfacimento.
Un mondo senza alcuna regola ideale,ne alcun limite alla solitudine umana.
Una "Dis'Art" ci circonda, espressione di dis..perazione e dis..trazione, dis..facimento dis...gregazione e dis...impegno morale.
Ma per noi l'Arte non deve essere per forza capita...da tutti,perchè esprime il vero mistero della dimensione dell'incomprensibile.
Espressione del subconscio che ci lega al Divino, ed eleva l'Uomo in alto... molto in alto.
La più Sublime dimensione. Al di là del moderno mercato dell'arte,volutamente drogato,carezzato e creato delle elucubrazioni paranoiche e schizoidi, costruite ad hoc da alcuni critici auto "eletti",che spesso devono farci vedere in un mediocre pseudo "artista" tutto ciò che non può realmente vedersi perchè non c'è. Sempre più spesso l'uomo comune dipinge,scolpisce, crea quello che può,guidato dalle sue scomposte sensazioni... mediocri espressione del mondo marcio in cui viviamo,senza amore ne pazienza,ne energia o sensibilità.
La ricerca costante di una nuova invenzione già espressa da qualcun'altro, manifestata già e reinventata,che vorrebbe esprimere concetti che sono ormai un epitaffio.
L'uomo su Marte,che inventa la ruota...patetico.
L'Arte è morta già da alcuni decenni...e ne sentiamo l'olezzo putrido. Esperti d'arte e storici,che, sempre più spesso,scrivono su tutto e di tutto,e diventano così, per la "società", i ...massimi esperti di ciò di cui hanno scritto.
Quindi,trattati su "L'incidenza in Arte dei pennelli tratti dal pelo dell'orso bruno caucasico" o sugi "Effetti della fame, nelle Opere degli impressionisti digiuni". Trattati spremi cervelli, con ricerche di anni,ma che non hanno la benchè minima considerazione di ciò che sia l'incidenza in Arte della sensibilità, dell'apertura mentale,della fantasia e della modestia intellettuale.
Caravaggio osserva,un po' schifato,e se la ride...alla grande.
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