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-Futurismo Inedito-
Dopo le figuracce di gran parte degli 'esperti' e 'critici' sulle autenticamente 'false' sculture di Modigliani del 1984, ancora oggi soffia un vento gelido su tutta la scultura italiana... Non esiste un nuovo parere, una nuova opinione se pur opinabile tra gli studiosi, vecchi e nuovi. Non assistiamo più da tempo ad alcuna scoperta che sia novità stimolante per l'arte antica o moderna. Solo se si scoprono documenti o fotografie dell'artista accanto alla sua opera, si può intraprendere un eventuale discorso attributivo. Anche questo ha portato tanta intelligenza in cantina, tra ragnatele e muffa. Il terrore di prendere una bufala per le corna ha ucciso il pensiero. E sono tanti i franchi tiratori, che aspettano al varco chi abbia l'ardire di esprimere un proprio parere.Cosa dire della sintonia caratteriale tra queste due sculture? A destra 'Forme Uniche della continuità nello spazio' di Umberto Boccioni, ed a sinistra la scultura dell'uomo bruco, intitolata 'Fusione di Forma Umana'. Questa scultura futurista del primissimo novecento è ancora senza paternità, ma di certo (per fortuna) non ascrivibile all'opera di Amedeo Modigliani...
Su questa interessante inedita scultura bronzea,intitolata 'Fusione di Forma Umana'(h. cm.80), databile i primissimi anni del 900', desideriamo considerare alcuni particolari, per valutarne eventuali connessioni. Ad un primo impatto sembrerebbe trattarsi di una scultura metafisica, collegabile ai canoni del primo periodo metafisico di Giorgio de Chirico. Solo un attimo, perché ci rendiamo subito conto che la staticità del metafisico, la rotondità dei classici uomini dalla testa ad uovo, non è il modello di ciò che ci viene trasmesso. La testa di ‘Fusione di Forma Umana’ mostra un taglio netto a sguincio dall'alto verso il basso, da ricordare sia la parte superiore della famosa scultura di Umberto Boccioni 'Sviluppo di una Bottiglia nello spazio', che diversi disegni ed oli futuristi Boccioniani raffiguranti figure umane. La forma umana che si scioglie, è mutila di braccia, la qual cosa la collega in concreto alla famosa scultura 'Forme uniche della continuità nello spazio', a cui sembrerebbe aver proposto l'input iconografico dei piedi con lamine in movimento che, da frastagliate, diverranno tutt'uno con la forma così divenuta dinamica, in 'Forme Uniche'. Ciò che qui si interpreta è una 'liquefazione' in atto, ovvero una fusione del volto che scivola, amalgamandosi all'altezza di un braccio che non c'è, perché già disciolto. Un ‘volto’ capovolto dalla strana fisionomia, con la fronte rigonfia, in reale parallelismo caratteriale con la famosa scultura ‘L’Antigrazioso’ sempre di Boccioni. Anche la assoluta mancanza di piedistallo è un legame con l’idea della scultura futurista di Boccioni. Una base separava concettualmente la scultura dall’ambiente circostante che invece doveva trasmettere, come una dinamo, energia. Guardando dal retro la nostra scultura, spicca un vuoto al centro, all'altezza del cervello, mancante, in quanto già liquefatto. Sembrerebbe come se si volesse trasmettere l'evoluzione di una idea in itinere, un modello ed una concezione di movimento, ancora in fase di transizione metamorfica nella modifica. Più ancora che un dinamismo di movimento, una reale dinamicità nella trasformazione, come un bruco umano, in evoluzione. La 'Fusione di forma umana' in trasformazione, verso qualcosa che non sappiamo, o forse in fase di auto distruzione per incipiente metamorfismo. Sulla schiena della 'fusione di forma umana', notiamo delle evidenti riserve depresse, come masse di solchi in movimento, anche lì come ad esprimere un divenire in atto... Una idea di futurismo in embrione, in bozzolo, dal silenzioso movimento di un uomo-bruco che si scioglie per mutare e trasformarsi in divenire. Si potrebbe interpretare questa scultura quale seme geniale di una idea futurista, come il 'flash' generato dalla testa a 'lampadina'del nostro 'uomo metamorfico'... Ecco la liquefazione del corpo di un uomo mutante, in movimento per una evoluzione misteriosa in atto … Una idea inedita accostabile alla genialità di Umberto Boccioni, che si collocherebbe, secondo me, agli albori della scultura futurista ovvero tra il 1909 ed il 1912, di fatto prima del Manifesto della Scultura Futurista (12 aprile 1912). La provenienza della scultura rafforzerebbe le ardite considerazioni, ovvero dalla Collezione di un mercante d’arte oggi scomparso, amico personale di Sprovieri, gallerista romano mercante e sponsor di Umberto Boccioni ed esperto conoscitore del futurismo italiano, artefice della prima mostra sul futurismo a Roma
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