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Un ‘Tesoro’ Siculo-Arabo
in bronzo rame e argento…
Provenienti dalla Collezione del Museo Federico II e il Medioevo di
Palermo, saranno esposti in occasione della Mostra di Cortona
Antiquaria, circa sessanta interessantissimi gioielli siculo arabi.
Questi rari oggetti, in eccezionale stato di conservazione, databili
entro l’arco temporale compreso tra l’occupazione araba in Sicilia dell’
827, sino agli ultimi stanziamenti islamici nell’isola, non al di là
del XV secolo, acquisiti in tre decenni di attente ricerche, tramite la Ass.Cult. Terza Esperide di Palermo,
provenienti per lo più da antiche collezioni siciliane, mostrano quella
miscela di legami culturali unica e irripetibile, frutto di tolleranza
e scambio tra le varie culture presenti in Sicilia, durante il
Medioevo. Diversi di questi gioielli spesso in bronzo, rame dorato o
argentato (ormai consunti e mancanti della lamina esterna),
difficilmente in argento, rarissimamente in oro, sono di cultura
‘mozaraba’ che si esprime anche in Sicilia ( Il vocabolo ‘mozarabo’
deriva dallo spagnolo e significa appunto ‘arabizzato’) ripercorrendo l’
esperienza medievale spagnola , e favorisce la creazione di oggetti dal
carattere arabo, ma con germinazioni normanne, bizantine e siciliane
autoctone. La condizione dei cristiani in terra di Sicilia, sottomessi
dagli Arabi, non differì in genere da quella degli altri cristiani
sottomessi in Spagna, infatti i ‘sudditi’ godevano del libero esercizio
del loro culto, pur appartenendo politicamente ad una categoria
inferiore, esclusa da ogni partecipazione al governo dell’Isola. In
seguito, con la ‘riconquista’ da parte dei normanni, gli arabi
assunsero come lingua anche quella dei nuovi dominatori in una sorta
di ‘bilinguismo’, e sorse una caratteristica letteratura arabo-
cristiana con l'uso dell'arabo perfino nella liturgia ("rito
mozarabico"). Questo influsso arabo sulla vita e sui costumi dei
cristiani di Sicilia si protrasse per lungo tempo, e sotto i Normanni
l'arabo prevalse, sia negli atti pubblici che nell'uso privato, sul
latino e sul volgare. L'arte araba continuò a essere diffusa con
intensità nelle costruzioni, nell’agricoltura nel cibo nella musica e
nella poesia , ed ancor oggi permangono, specie nell'entro terra,
tracce di tradizioni ereditate dal medioevo arabo. Non di rado si
scorgono nelle campagne siciliane stupendi ulivi millenari saraceni che
producono ancora splendide e succose olive. Fa sorridere pensare che
proprio alcuni immigrati arabi che lavorano nelle campagne siciliane,
siano i lontani nipoti dei nipoti di coloro che piantarono in Sicilia
quegli alberi, oltre mille anni addietro.
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