|
Il Volto della Modella di Caravaggio 'Fillide Melandroni' appare con stupore, dalla radiografia, proprio sotto la testa di quel 'disputante' che somiglia in modo esponenziale alle ultime raffigurazioni del Merisi, ormai accertate.
Opera di CARAVAGGIO il Dipinto 'DAVIDE e GOLIA' con 'Disputante?...' Un reale 'Mistero' dell'Arte viene da noi affrontato con costanza,determinazione e consapevolezza delle 'ENORMI' difficoltà a cui andiamo ed andremo incontro... Un'Opera che è (secondo noi) una 'bomba ad orologeria', ovvero un eccezionale Dipinto di CARAVAGGIO. Un vero Capolavoro eseguito nell'ultimissimo periodo della Sua tumultuosa vita. Proprio uno degli ultimissimi dipinti del Merisi, eseguito probabilmente a Palermo o Napoli, nel quale il Pittore, disperato, esce allo scoperto, ritraendosi per la prima volta nella storia della Pittura, dentro una 'immodificabile' scena biblica, per chiedere la grazia della vita. Le misure corrispondono esattamente al dipinto descritto dal Maestro scultore Annibale Durante in un documento del 1616, che ne eseguì la cornice appena sei anni dopo la morte del Maestro, descrivendone il soggetto, Davide e Golia, con ritratto del Maestro Caravaggio.(Detto Dipinto viene identificato da sempre con il 'Davide e Golia' della Galleria Borghese, anche se risulta di misura leggermente più grande). Il Dipinto, di privata collezione e di ubicazione ignota,era già conosciuto da una vecchia foto in bianco e nero conservata presso la Fondazione Longhi, e dallo stesso, collocato come di 'Scuola Caravaggesca', ma di sconosciuta attribuzione. Davide e Golia. Una iconografia blindata nella sua essenzialità, nel suo significato biblico,morale,storico... Guardando il dipinto, a primo impatto, sia uno Storico che un Esperto d'Arte non può pensare ad altro che una esecuzione banale, con un incomprensibile difetto di 'forma', una incongruenza tematica, una anacronistica e fastidiosa bizzarria...Nessuno avrebbe mai dipinto, durante la Controriforma, una scena classica con questo grossolano, incongruente personaggio alle spalle del giovane Davide. Ma la qualità dal dipinto è a dir poco...SCONVOLGENTE. Non una pecca, nè una caduta di qualità, benchè minima. L'epoca è, vedendo il dipinto da vicino, certamente del primissimo seicento, anzi, ancora cinquecentesca, sia nei modi che nella impostazione. Eppure il personaggio, entra nella 'storia' del quadro dal buio di un angolo, da fantasma, come se si sentisse un intruso...
Un messaggio Surrealista, tre secoli prima del surrealismo...Lui, gia decapitato, come in un sogno, si vede devastato dalla morte piu' cruenta...
Quell'uomo al buio, ricorda in modo esponenziale la fisionomia dell'ultimo Caravaggio, a noi pervenuta dagli 'autoritratti' conosciuti: occhi allucinati,viso scavato, stesso naso, bocca, barba. Sembrerebbe proprio LUI... che chiede qualcosa con le labbra dischiuse...la mano destra aperta vorrebbe fermare la condanna a morte per decapitazione, che lo perseguita da quattro anni, ovvero da quando ha ucciso, probabilmente per una disputa di gioco, tale Ranuccio Tomassoni. La mano sinistra, con il pollice in alto, come nella antica Roma Imperiale, esprime una esplicita richiesta di grazia. Ed il giovane Davide, che reca in mano la pietra(simbolo di Pietro, il primo Postefice?) in segno di forza e di potere... potrebbe raffigurare metaforicamente proprio il Papa Paolo V ? La testa di Golia sembra un secondo ritratto di Caravaggio... Il messaggio che esce così, dalla nostra deduzione... Nobile Signore, non farmi morire così, decapitato...''SALVAMI''...fammi grazia della vita. Nella sua semplicità, basterebbe questa interpretazione per confermare la PATERNITA' a CARAVAGGIO. Questa interpretazione sarebbe già una 'firma'. A rafforzare ulteriormente questa possibile 'intuizione', dalle radiografie emerge sotto la figura del ritratto in alto, la fisionomia della modella del Pittore, Fillide Melandroni, che era stata ritratta, forse per esser lei, giovane donna, la gentile intermediaria della richiesta di grazia(riflettendo, Fillide era 'improponibile' ad un Uomo di Chiesa, in quanto prostituta ed ancor più poichè suicidatasi nel tevere). Si intravedono con la radiografia le piccole mani disposte come quelle del nostro'personaggio', come a chiedere 'grazia'. Modifiche di questo spessore,secondo parte della Critica Internazionale(E.Arslal 1959, R.Wittkover 1958, M Kitson 1969 comproverebbero la autografia al grandissimo Merisi(da Michelangelo Merisi da Caravaggio a cura di Mina Gregori, Electa pag.32). Esistono altresì presupposti tecnici in conformità alle Opere del Merisi come i pigmenti, la disposizione del colore, la 'pittura a risparmio' che sappiamo essere l'ultimo modo di dipingere di Caravaggio. Ed ancora lo zig-zag di una piccola parte dello sfondo, estrosità che solo Caravaggio ha usato in alcuni dei suoi ultimi dipinti...Se confermati, I due auto-ritratti, dei quali quello in alto, estremamente veritiero e minuzioso, possono interpretarsi come due esplicite 'firme' del Maestro. Anche le 'campiture' a punta di pennello, legibili con la riflettografia, comprovano una tecnica di stesura estremamente particolare, se non unica. Adesso l'ultima scoperta...sensazionale. Grazie all'esame della spettrografia 'RAMAN', effettuato il 30 marzo 2007 dalla Dottoressa Giulia Moscardi della Equipe del Prof. Pietro Baraldi, presso le Università di Modena e Reggio Emilia, si sono identificati tutti i pigmenti del Dipinto. Dai risultati degli esami lo stupore è divenuto un ulteriore mistero...in quanto, solamente nella figura del Davide, si è riscontrata vernice composta da una gran quantità di cristalli di LAPISLAZZULI. Non solo nelle braghe bleu, come sarebbe stato anche possibile e logico, ma sotto forma di ossidante e sbiancante altresi' nella 'camicia' bianca.
Una curiosa e singolare bizzarria, quella di voler impreziosire nel Dipinto le vesti del'Davide' (per noi a conferma che il Pittore abbia voluto personificare metaforicamente il Papa Paolo V nel Davide, ovvero l'unico uomo che avrebbe potuto graziarlo). Si conosce da antichi repertori che, verso la fine della Sua vita,Caravaggio acquisì un ingente quantitativo di LAPISLAZZULI, ma non abbiamo conoscenza (ad oggi) in quale dipinto questo preziosissimo pigmento, sia stato adoperato... Parte della stampa ha timidamente affrontato l'ipotesi di 'paternità', ma dire che vi è scetticismo,cautela,timore,diffidenza,forse eccessiva 'distrazione' sarebbe...riduttivo. Ma ciò, forse, è anche giustificabile...Chi potrebbe ribaltare la antica ed intoccabile attribuzione del grande Roberto Longhi... Da mesi, uno Staff accreditato di giovani studiosi e storici dell'Arte, stà effettuando ricerche e comparazioni, che, ad oggi, risultano tutte a favore della tesi, e sono in corso ricerche filologiche di supporto, che sono in interessantissima evoluzione. Ma questo non è soltanto un Dipinto... ma una Bomba, un Terremoto, una Idea sconvolgente, fuori da tutti i canoni e le logiche della pittura di tutti i tempi. Caravaggio, e solo Lui avrebbe potuto inventarsi nel primissimo 600' un messaggio che lega disperazione,ansia,fantasia, novità,estro,energia,maestria,Arte vera e...studiando ancora, chi sà cosa altro. Il Direttore del Museo Medievale Virtuale di Palermo ''FEDERICO II'' www.federicoiiedintornimuseum.it Giulio Torta.
|
|